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IL NUOVO CALCIOMERCATO: La follia di aver cambiato per primi le regole

La rivoluzione delle date del calciomercato diffusa dal Presidente del Coni Malagò, seppur invocata molti addetti ai lavori, lascia non poche perplessità e tanta preoccupazione per il nostro campionato.

E’ vero, infatti, che è più logico iniziare il torneo a mercato chiuso sia nella sessione estiva – che comunque resta lunghissima-sia nella sessione invernale e che ciò può tranquillizzare i calciatori che una volta cominciato a giocare il loro trasferimento non sarà più possibile.

D’altra parte, però, a oggi non è così e spieghiamo il perchè.

La regola introdotta da Malagò vale soltanto per il mercato italiano e non per l’estero.

In Inghilterra, Spagna e Germania, tanto per citare i mercati più importanti del nostro calcio – seppur tutti si siano detti favorevoli alla riforma del calendario del calciomercato – ancora non sono stati presi provvedimenti analoghi a quelli italiani.

Di conseguenza, con le regole attuali, il calciatore che gioca in Italia non potrà trasferirsi in altra squadra italiana dopo la chiusura del mercato nostrano ma potrà tranquillamente trasferirsi all’estero a campionato in corso e comunque sino alla chiusura del mercato internazionale, ovvero nei successivi 13 giorni.

Gravissime conseguenze si potranno verificare per i nostri club perchè un loro campione può essere acquistato da squadre estere – ad esempio pagando la clausola rescissoria – dopo la chiusura del mercato italiano e quindi senza che il club possa poi avere il tempo di rimpiazzarlo con altro campione.

Appare evidente come aver introdotto per primi questa – sia chiaro – importante ed essenziale modifica alle date del calciomercato al momento penalizza enormemente il nostro calcio ed è logico aspettarsi al più presto una uniformità di calendario per tutto il calcio internazionale.

C’è ancora qualche mese di tempo ma sarebbe bene che intanto i vertici del nostro calcio studiassero qualche contromisura qualora le cose non andassero per il verso giusto e magari apportare qualche correttivo.

Ad esempio il recente caso di morte di Astori a campionato in corso o l’infortunio accertato clinicamente per tutta la stagione dovrebbe dare la possibilità alla squadra penalizzata di poter acquistare un sostituto in qualsiasi parte del mondo.

In ogni caso è auspicabile una ulteriore riforma o comunque una sostanziale modifica al regolamento italiano altrimenti il calcio italiano rischia davvero di essere depredato dagli altri campionati più ricchi.

 

Foto tratta da: SportFair

 

 

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