Una società calcistica vende i suoi campioni soltanto per fare cassa ma quando queste casse siano già ben assicurate e in salute non se ne ravvedono le necessità perchè urgenza non c’è. Le scelte tra vendere e mantenere sono libere e ampie, e ci mancherebbe altro, ma essenzialmente dipenderanno da cosa il presidente Lotito vorrà fare della Lazio, la sua creatura e quella di Igli Tare, un dirigente che nel tempo ha sorpreso molti, ma soltanto tra chi non credeva in lui a inizio carriera.
Se la S.S. Lazio entrasse in Champions potrebbe decidere ad esempio di non vendere ma di acquistare almeno un paio, due, tre giocatori forti, qualche innesto da schierare quando e dove necessario in una squadra che con i campioni attuali già presenti in rosa non potrebbe che elevarsi e diventare ancora più forte per poter puntare serenamente non ad arrivare alla prima fase a gironi ma il più lontano possibile nelle fasi successive lanciata verso gli ottavi, quarti e così via.
Eh si, una squadra come la Lazio che segna tanto ma altrettanto subisce reti nel calcio italiano se posta nelle condizioni di coprirsi bene dietro, in Europa tranne Real, Barca e altre due, tre, non deve temere nessuno. Tranne la cessione di fenomeni veri che uniti ad altri fenomeni potrebbe tornare a far cantare la Curva Nord e il popolo Laziale quel coro che ai tempi di Cragnotti e Sven Goran Eriksson diceva così:
“VOGLIO ANDARE A VINCERE IN EUROPA
PER CANTARE UNA CANZON CHE FA:
VOGLIO VOGLIO VOGLIO
VOGLIO AVERE UN QUADRIFOGLIO
E VOGLIO AVERE IN PRIMO POSTO IN HIT PARADE.
CAPITO?”
Foto tratta da: Goal.com
Stefano Lesti

Direttore responsabile di Momentidicalcio.com, giornalista, scrittore, storico, dirigente e responsabile della comunicazione di società sportive.
