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Diritti tv: ripartizione più equa. Perdono le big, guadagnano le piccole

Ora che la nuova spartizione dei diritti televisivi della serie A è diventata legge, si possono fare primi (puramente indicativi) calcoli su come cambieranno le cifre incassate dalle squadre del nostro campionato a partire dalla prossima stagione.

L’obiettivo è la ripartizione in maniera più equa e la modifica più importante è quella che fa passare dal 40% al 50% la base fissa: in questo modo l’esatta metà degli incassi dei diritti televisivi verrà suddivisa in modo equo a tutte le squadre di serie A.

Il restante 50% della torta verrà così suddiviso: il 30% saranno introiti in base ai risultati sportivi (15% per i risultati dell’ultimo campionato divisi tra posizione, 12%, e punti fatti, 3%; 10% per i risultati degli ultimi 5 campionato; 5% per i risultati storici dal 1946/47 ad oggi), il 20% relativo al bacino d’utenza (12% biglietti da stadio pagati nelle ultime tre stagione, 8% all’audience tv).

Il Corriere dello Sport ha provato a fare qualche calcolo sulla base dei dati attuali, è naturale che le big perdano qualcosa a favore delle squadre più piccole. Con le cifre di oggi e la spartizione che partirà dal 2018/19, la Juventus perderebbe oltre 20 milioni (da 107,3 a 86,8), il Milan quasi 11 (da 80,8 a 70), l’Inter quasi 10 (da 78,4 a 69,3), per la Roma e il Napoli perdite simili (da 68 a 63,4). Guadagni per Fiorentina (da 46,5 a 50) e Atalanta (da 33,9 a 44,6).

Fonte: Premium sport e Corriere dello sport

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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