Andrij Shevchenko,la storia di un soldato venuto da lontano.

Soprannominato Sheva, per anni è stato uno degli attaccanti più forti a livello internazionale. Nel 2004 vince Pallone d’Oro e viene inserito da Pelè tra i 125 giocatori più forti al mondo

Nasce il 29 Settembre 1976 in un piccolo paesino vicino Kiev.

Al tempo l’ Ucraina apparteneva all’ Unione Sovietica.

Stato federale che imponeva delle regole molto rigide e ciò fu importante per la formazione di Sheva.

Giocatore completo: dotato di grande forza fisica eccelleva nello scatto e nella velocità ed era abile anche nel colpo di testa.

Sapeva giocare con ambo i piedi e dotato di un gran tiro da fuori.

Alla Dinamo Kiev prima e al Milan poi, mostrò di aver un gran dribbling e grandi capacità di sacrificio spesso arretrando fungendo da sponda per le avanzate dei compagni.

Cinico sotto porta e un gran rigorista( ne fu un esempio la finale di Champions League contro la Juventus all’ Old Trafford, dove l’ attaccante ucraino fu decisivo battendo Buffon).

Importante per lui fu Valeriy Lobanovskyi, allenatore della Dinamo Kiev soprannominato” il colonnello” per i suoi modi duri e rigidi.

Sheva, nella sua biografia, racconterà uno degli esercizi base di Valeriy: “ la salita della morte” e consisteva in una corsa lungo una pendenza di 18%,con i vice allenatori che segnavano quando i giocatori vomitavano.

Chi non vomitava, aveva il posto fisso in Nazionale. Sheva non vomitò mai. Ha esordito nella Dinamo Kiev vincendo cinque campionati ucraini e tre coppe nazionali.

Nel ’99 approdò al Milan rimanendoci per 7 stagioni, regalando ai tifosi uno scudetto, una Super coppa europea, una Super coppa italiana, una Champions League e una Coppa Italia.

Nel 2006 viene acquistato dal Chelsea, vincendo un campionato e una Coppa di Lega. Conclude la sua carriera alla Dinamo Kiev.

Insomma, un giocatore-soldato che ha dato tutto sul campo vincendo tanto e regalando spettacolo.

Fonte: wikipedia.org

Francesco de Nigris

Redazione MdC

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