Sono stati mesi difficili: infortuni, tensioni tra giocatori, poca vicinanza da parte della dirigenza, mancanza di vittorie…. Bisogna dare un segnale per la Champions e la dirigenza ha finalmente rotto il silenzio.
Le cose non stanno andando bene da un po’ di tempo: sono tre anni che questa squadra lavora per reazione e non riesce a mantenere un equilibrio.
Incapace di gestire le pressioni e mantenere la giusta concentrazione.
Troppe volte caduta in una “depressione” che a certi livelli non è ammessa perché non solo si perde la fiducia dei tifosi ma non si raggiungono gli obiettivi che una grande squadra come l’Inter deve ambire.
Vero è che la colpa non è tutta dei tifosi: la proprietà è un fantasma.
Lo stesso vice-presidente Javier Zanetti (bandiera dell’ inter) non è ,forse, in grado di gestire dinamiche che sul campo gli riuscivano egregiamente, ma fuori dal campo è un’ altra cosa.
I dirigenti Ausilio e Sabatini che, criticati per non aver acquistato top-players, ci hanno messo la faccia almeno.
L’era Suning non sembra rispettare le aspettative dove gli interessi dell’ Inter sembrano venire in secondo piano.
Troppa distanza di vedute oltre che chilometrica e c’è chi rimpiange la famiglia Moratti, legata sentimentalmente alla società, che ha dato tanto per l’ Inter arrivando sul tetto d’ Europa con grandi uomini in campo e fuori.
Soprattutto Sabatini in mattinata ha rotto il ghiaccio sulla situazione attuale; ha affermato che chi non riga dritto è fuori e che bisogna finirla di fare le vittime e iniziare ad essere professionisti.
Nei periodi d’oro si parla addirittura di scudetto, ora le statistiche danno un trend da retrocessione.
Manca, dunque, l’ equilibrio in questa squadra che è la chiave per poter aprire una porta che ora sembra serrata.
Fonte: gazzetta.it
Francesco de Nigris
