La Coppa Italia dall’anno prossimo potrebbe cambiare il proprio format.
Questa novità è emersa dalla riunione della commissione diritti audiovisivi tenutasi due giorni fa.
Sulla questione riportiamo un estratto dell’articolo pubblicato da Gazzetta.it che spiega come potrebbe diventare il torneo della nostra coppa nazionale.
C’è da vendere i diritti tv del nuovo ciclo ma prima di varare il bando (in abbinamento alla Supercoppa) la Lega si è presa una pausa di riflessione per studiare possibili modifiche regolamentari.
Il 2 marzo i club si riuniranno per affrontare il tema (e le date del campionato).
L’attuale format della Coppa Italia ha già dato soddisfazioni, in particolare per le fasi conclusive dell’evento.
Si è cercato di tutelare le grandi anche in ottica televisiva: le emittenti pagano di più se v’è maggiore certezza di vedere avanzare le grandi squadre, basti pensare agli ascolti televisivi che assicurano certi scontri diretti dai quarti in poi.
Ma dal punto di vista sportivo il rischio è di gare scontate o dal minor fascino, rispetto allo schema più “democratico” della FA Cup.
Allora si potrebbe introdurre il sorteggio per il campo da gioco, anziché far giocare automaticamente in casa la squadra meglio piazzata nel tabellone.
C’è anche chi suggerisce di iscrivere più squadre dei Dilettanti e della Serie C.
O ancora chi vorrebbe le semifinali secche anziché andata e ritorno.
Per ora si tratta di idee sparse qua e là, la cui fattibilità è tutta da verificare.
Semmai si arrivasse a una bozza di format revisionato, questa dovrebbe poi ottenere il consenso politico dell’assemblea.
I tempi sono stretti, visto che il bando tv andrebbe varato entro la fine di marzo, per poi vendere ad aprile i diritti non esclusivi come highlights e radio.
Quanto al pacchetto principale, quello delle dirette pay della Serie A, la Lega ha risposto alle 11 domande dell’Antitrust: dopo le elezioni del 4 marzo, le authority esprimeranno il loro parere sull’offerta da 1050 milioni annui di Mediapro. I legali di Lega e Infront sono ottimisti.
Una volta ricevuto l’ok, i diritti verranno effettivamente assegnati a Mediapro che dovrà produrre la relativa fideiussione (sul tavolo degli spagnoli diverse offerte) e poi trattare con le varie piattaforme.
Fonte: Gazzetta.it
Foto tratta da: Mediagol
