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JUVENTUS, Ora bisogna reagire e Allegri alza le barricate

Il giorno dopo il Tottenham la Juventus si ritrova stordita e con la consapevolezza di aver perso gran parte delle proprie certezze acquisite in questa prima parte di stagione.

Per riassumere il momento che sta attraverso la Torino bianconera, vogliamo riproporre l’articolo pubblicato su Il Corriere della Sera:

La Juventus si scopre fragile tra il derby che arriva e il Tottenham che fa paura. Allegri alza la voce, Higuain sbotta nervoso, Buffon deve parare le critiche. La Champions dovrebbe essere gioia, invece è tormento. Due finali perse negli ultimi tre anni hanno segato i nervi e lasciato il segno. Max, dopo aver dato una scossa all’ ambiente martedì sera in sala stampa, riunisce i giocatori a Vinovo.

«Non deprimiamoci e pensiamo al Napoli che altrimenti ci scappa. L’Europa ce la giocheremo a Wembley. Non è ancora finita». Come una finale o, visto il recente passato, sarebbe meglio dire come una semifinale. Allegri stimola la squadra, ferita e acciaccata. Khedira e Mandzukic sono in forte dubbio per il mezzogiorno (e mezzo) di fuoco con il Torino. La buona notizia è il recupero di Dybala, almeno per la panchina. Il 4-2-3-1, scelto in Europa, ha denotato la mancanza di equilibrio tattico.

Ma secondo Allegri l’equilibrio da ritrovare in fretta è quello nervoso. La Juve ha giocato male a Firenze ed è calata inspiegabilmente contro il Tottenham, dopo aver messo in discesa la partita con la doppietta di Higuain. Ora, tra campionato e Champions, è fondamentale non smarrire la bussola con il rischio di rovinare tutto. Serve ritrovare in fretta la vera Juve: dura, cinica, tosta.

Contro la Fiorentina ha dato l’impressione di averla sfangata dopo una notte sbagliata. Le titubanze europee, invece, non erano pronosticabili anche se ha ragione l’allenatore quando dice che «se qualcuno pensa che dobbiamo vincere sempre per 3-0 si deve far curare da un dottore molto bravo». Allegri, allenatore e psicologo, sa che le critiche possono servire come una specie di elettroshock.

Scuotere la Juve per ritrovarla. Higuain, che ha segnato una doppietta ma ha sbagliato il gol del 3-0 e il rigore del 3-1, non ci sta: «Facile parlare dal divano di casa o da una sedia. Dopo il 2-0 era tutto perfetto, dopo il 2-2 il giudizio cambia veloce. A noi tutto questo non interessa: andremo a Londra per prenderci la qualificazione».

Ed è quello che vuole sentire Max prima del derby con il Toro, incrocio pericoloso nel testa a testa serratissimo con il Napoli. Anche Buffon, come il Pipita, è tormentato. Due grandi parate nel primo tempo, l’errore sulla punizione che ha determinato il pareggio di Eriksen nella ripresa. Soprattutto i continui discorsi sul futuro: continua o smette?

«Gigi è stato un grande portiere ma dimentica che ci si può anche ritirare. Forse ha voglia di vincere la Champions, ma non è più un portiere di livello internazionale e con lui la Juventus non vincerà la Coppa…», la bocciatura feroce di Mario Basler, ex centrocampista con la lingua lunga, campione d’Europa con la Germania nel ’96 e finalista di Champions con il Bayern nel ’99. Buffon glissa e intervistato da Maurizio Costanzo ammette i suoi tormenti: «Non posso creare false aspettative. Con Agnelli ho un patto: a fine stagione ci troveremo e faremo una scelta condivisa». Gigi però è sempre più convinto dall’idea di allungare la carriera di un altro anno. Intanto andrà a Wembley due volte in venti giorni: prima con la Juve, poi con la nuova Nazionale di Gigi Di Biagio. Un altro piccolo record…

 

Fonte Il Corriere della Sera

Foto tratta da:

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