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Juventus – Tottenham: Higuaìn e Buffon sul banco degli imputati. Eppure…

Higuain e Buffon: oggi sono loro a salire sul banco degli imputati additati dai tifosi juventini di non aver saputo gestire il doppio vantaggio maturato dopo pochi minuti con il Tottenham

Eppure due gol Higuain li ha segnati ed è stato il migliore della sua squadra ma i suoi detrattori gli imputano il fatto di aver sbagliato il rigore del 3/1 e di non essere mai decisivo nelle partite che conta.

Al portierone bianconero viene , invece, rimproverato di aver piazzato male la barriera in occasione della punizione di Eriksen.

Riportiamo quanto pubblicato dal Corriere della Sera.it sui due calciatori bianconeri:

Quella di Gonzalo Higuain è una notte da orgoglio (doppietta) e precipizio (rigore sulla traversa), un po’ come quella di Gigi Buffon, subito strepitoso su Harry Kane, ma poi fregato, dai suoi e da se stesso. Se queste sono le parabole dall’ Uno al Nove, di numero e di ruolo, non può essere tanto diversa quella della Juve: prima splendente, poi decadente.

Per il Pipita, pareva una di quelle serate che non ha vissuto troppe volte in carriera, in Champions s’ intende, salvo sciuparla.

Era partito come un racconto breve, la sua partita, di quelli che sai subito chi è la vittima, il Tottenham, e ci metti un attimo anche a scoprire l’ assassino, Higuain appunto: primo gol, veloce e bellissimo, in 75 secondi; replay su rigore, in meno di dieci minuti. Meglio di così. Da aggiornare le statistiche – lo juventino con la doppietta più veloce in Champions – e gonfiare l’ ottimismo.

 Insomma, la sua battaglia d’ Inghilterra l’ aveva vinta. Anche perché dall’ altra parte, un po’ Kane si mangiava un gol, un po’ glielo levava Buffon. Da soffiare via Harry-Kane, l’ uragano: di reti (33 in 34 partite, ora), e di quotazioni (150 milioni di euro, almeno).

 Be’, l’ argentino aveva mostrato il suo caricatore: otto gol in 15 giorni (e cinque partite), con una striscia da sette tiri e sette gol.

Se il campo a volte è un saloon, lui era il miglior pistolero. Con smanie di tripletta: sfiorata in contropiede, con arresto e tiro in area, e sassata nei pressi del palo. Sulla quale Lloris, al massimo, avrebbe potuto fare una foto per Instagram.

 Pareva tutto perfetto, con i saluti al palco degli amici e le dediche al bambino che l’ amata Lara gli darà a primavera.

Poi però il racconto s’ è fatto romanzo, con i suoi tranelli e i colpi di scena.

E, va da sé, il cattivo, visto dagli occhi del protagonista. Kane, e chi sennò: fuga sul cornicione del fuorigioco, dribbling attorno a Buffon e diagonale preciso in porta, come fosse una comoda metà.

 La Juve aveva finito le sue pagine da un pezzo, mentre il Tottenham aveva appena iniziato a sfogliarle. Eppure, c’ era stata comunque l’ occasione, che sempre le grandi opere offrono: rigore, di nuovo, sull’ uscio degli spogliatoi.

 Se l’ è preso ancora il Pipita, che da quel poligono dannò l’ Argentina in Coppa America.

Morale: il pulpito s’ è fatto patibolo. Tiraccio violento, come chi ha la fretta di segnare, perché la tensione finisca in fretta, e non la pazienza che richiede la precisione.

 Questione di coraggio, averlo voluto tirare, ma forsen scelta di saggezza, perché due rigori in una partita spalancano dubbi sullo stesso tiratore e speranze nel portiere. Difatti, Lloris se n’ è stato immobile speculando sull’ errore altrui.

 Errore che sarà anche di Buffon, uno che per il portiere francese è un monumento.

Brutto piazzamento sulla punizione di Eriksen, quella del 2-2, come uno Sportiello qualunque, venerdì sera a Firenze.

 Capita: «Ma quando succede a me fa rumore», ha sempre scherzato Gigione.

Solo che da adesso ogni scricchiolio farà ancora più baccano, perché le ambizioni di un prolungamento di carriera e, quindi, di contratto, pretendono verifiche a ogni sera.

 Buffon ha parlato con Di Biagio, e a marzo sarà ancora con l’ Italia, tra Manchester e Wembley.Venti giorni prima ci giocherà dentro con la Juve: entrambi, dovranno farlo meglio.

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