La Fiorentina è all’undicesimo posto in classifica e in tanti diranno che la squadra è partita da una rifondazione totale e che ha bisogno di tempo. Intanto però i numeri piangono. Il maggiore imputato è Corvino, mentre anche Pioli non gode della stima di tutto l’ambiente
La prestazione contro la Juventus è stata accettabilissima, con i bianconeri che vivono su un altro pianeta rispetto ad almeno 14 squadre di Serie A. La Fiorentina ha fatto del suo meglio, perchè più di così non poteva fare. Ma siamo davvero sicuri?
Sono i numeri a dire che la Fiorentina è caduta nella mediocrità più assoluta. E i numeri hanno sempre ragione e contano più delle chiacchiere. Il direttore sportivo viola ha infatti parlato molto di numeri e di gestione del budget.
Il Cies, un osservatorio internazionale del calcio, che ha fatto i conti in tasca a tutte le squadre d’Europa. In sostanza ha calcolato quanto è costato mettere in piedi ciascuna formazione, acquisti, ingaggi e il resto, e la Fiorentina si ritrova al quarantesimo posto della graduatoria.
La squadra viola, tutto compreso, è costata 107 milioni di euro. Il dato va confrontato con quello delle altre squadre. La Lazio, ad esempio, è costata 133 milioni, e in classifica ha quindici punti in più, in piena corsa Champions. La Samp, squadra ampiamente rifatta come la squadra viola, è costata 114 milioni, soltanto sette milioni in più. Ma in classifica è davanti di nuove lunghezze, in zona Europa League.
Andando avanti il confronto con le altre diventa incredibile: l’Atalanta è costata 51 milioni e oltre ad essere davanti in classifica di sei punti, ha vinto il girone di Europa League. Vogliamo parlare anche del Toro, avanti di cinque punti? E’ costato 94 milioni.
Infine l’Udinese, decina in classifica che ha speso 55 milioni.
Viene da chiedersi perchè una squadra costata così tanto valga meno di squadre costruite con metà budget. Evidentemente la Fiorentina ha speso troppo e male, acquistando elementi di valore medio basso.
Le cessioni hanno fruttato 110 milioni, vendendo giocatori di livello a prezzi normali e acquistando calciatori di livello mediocre spendendo troppo. Vendere giocatori come Bernardeschi, Vecino con la clausola, Kalinic e compagnia non è stata un’impresa geniale. E’ ormai chiaro che per riallestire una Fiorentina in grado di lottare per l’Europa saranno necessari altri investimenti pesanti l’estate prossima, scon almeno 4-5 giocatori forti.
Parlando di altri numeri, scopriamo che dopo 24 giornate la Fiorentina è a meno nove punti rispetto all’anno scorso, stagione mediocrissima con l’esclusione dall’Europa League dopo quattro anni. Solo il Chievo, rispetto all’anno scorso, è riuscito a fare peggio.
Se i Della Valle vogliono riaprire un discorso con Firenze e la tifoseria, è chiaro che vanno bene i progetti di stadio e nuovo centro sportivo, ma tutto passa dai i risultati sul campo.
A fronte di un Milenkovic o di un Veretout, che per altro sono stati pagati cinque e otto milioni, quasi tutti i giocatori hanno controindicazioni. Anche Pezzella è buono, ma costerà dieci milioni e non i 2,5 pagati dal Toro per l’altrettanto ottimo N’koulou.
Gli acquisti e le cessioni poi sono tutte situazioni difficili da capire: Gil Dias è in prestito. La Fiorentina sta valorizzando un giovane di un’altra società e per riscattarlo serviranno ben 20 milioni. Tanto varrebbe far giocare qualche giovane per vedere se ha stoffa. Almeno valorizzi i tuoi, come l’ex Hagi.
Dalla Romania è rimbalzata una non simpatica dichiarazione di Corvino. Il Dg viola avrebbe detto che la cessione di Hagi non è colpa sua ma dell’allenatore. Uno scaricabarile inaccettabile. Gli allenatori passano, i giovani restano. E poi che senso ha l’aver preso in Portogallo Bruno Gaspar a quattro milioni quando potevi riscattare Piccini che in Portogallo gioca e che lo Sporting sta valutando venti milioni dopo una stagione strepitosa?
Quindi la Fiorentina ha sbagliato completamente tutto a livello di strategia.
Ricordiamo inoltre che a questi numeri andranno aggiunti i riscatti del giugno prossimo, quasi 25 milioni, tra i quali i quasi dieci all’Empoli per Saponara.
Non è un caso quindi il riavvicinamento di Diego Della Valle perchè è evidente come la posizione di Corvino sia difficile, la squadra l’ha fatta lui. Ma anche Pioli non esalta nessuno. Aziendalista, signore, bravissima persona, ma forse troppo normale per una piazza che ama un po’ di genio e un po’ di coraggio.
Se dovesse continuare questo trend negativo è chiaro che una nuova rivoluzione sarebbe inevitabile, se invece la squadra dovesse tenere un rendimento simile a quello visto con la Juve e rientrare in lotta per l’Europa League il discorso potrebbe cambiare. Fra gli allenatori piace Oddo, ma il tutto è legato alla posizione di Corvino.
Fonte: Bucchioni su Firenzeviola

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre
