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CHELSEA-CONTE: Sarà addio ma solo a fine anno

I rapporti tra il Chelsea e Antonio Conte sono ai minimi storici dopo l’inaspettata sconfitta interna contro il Bournemouth e che di fatto ha sancito la separazione a fine stagione tra il tecnico pugliese e il suo attuale club

 

Abramovic – è noto – non ha mai amato Antonio Conte che fino a ora è rimasto aggrappato alla sua panchina sol perchè i risultati lo hanno confortato.

In effetti il Chelsea è agli ottavi di Champions – anche se dovrà incontrare il Barcellona – e in campionato conserva le prime posizioni dietro solamente allo strapotere delle due squadre di Manchester.

I problemi sono i soliti: Conte avrebbe voluto potere decisionale sul calciomercato e preteso investimenti diversi rispetto a quelli ottenuti (avrebbe voluto Alex Sandro, Van Dijk e Sanchez e ha ottenuto invece Palmieri, Barkley e Giroud) quando poi il club ha speso ben 20 milioni di euro per il centravanti ex Arsenal  e comunque fornito una alternativa a Marcos alonzo nelruoloditerzino sinistro acquistando l’ex romanista.

Il divorzio avverrà a fine anno perchè Conte è blindatissimo da un contratto sottoscritto alla fine dello scorso trionfale campionato e questoaccordo prevede penali pesantissime per entrambe le parti incaso di risoluzione anticipata.

Da un lato,infatti,i blues temevano che il tecnico salentino si potesse allontare sponda PSG che a lungo lo aveva corteggiato mentre Conte si è tutelato nel caso di esonero in corso di stagione che lo avrebbe tolto dai giochi delle panchine più importanti.

Risultato: le parti si sono imprigionate a vicenda e solo una clamorosa eliminazione in Champions League- tipo quello dello scorso anno subita dal Psg – potrebbe costringere il Chelsea a forzare la mano.

L’ipotesi più probabile, come detto, appare il divorzio consensuale a fine anno e siamo certi che fino ad allora non mancheranno le punzecchiature del nostro allenatore (l’ultima in sala stampa su Palmieri : “ non me lo ricordo, ha giocato poco nella Roma prima di infortunarsi“) abbastanza infastidito per trovarsi ai margini del progetto Chelsea a differenza di Mourinho, Guardiola, Pochettino e Wenger che fanno il bello e cattivo tempo nei loro club.

 

foto tratta da Corriere.it

 

 

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