Continuano incessanti le voci di mercato sulla Roma, con Dzeko e Emerson Palmieri dati per prossimi partenti direzione Chelsea mentre a Roma arriverebbe Batshuayi.
Non si placano nemmeno le voci di cessione di Nainggolan questa volta dato in partenza per la Cina e in casa giallorossa i tifosi sono in grande agitazione.
Non si intravede un progetto tecnico chiaro dietro le cessioni dando per scontato che l’unico vero motivo per cui la Roma è costretta a vendere riguarda solamente un bilancio da far quadrare perché perennemente in rosso.
I giallorossi hanno venduto tanto negli ultimi anni della gestione americana ma hanno aumentato notevolmente i costi di gestione con un monte stipendi pauroso mentre le entrate sono affidate quasi esclusivamente agli introiti della Champions League.
Ciò li costringe ad effettuare una/due cessioni eccellenti ad ogni sessione di mercato e se è vero che i bilanci puliti hanno priorità su tutto, è pur vero che il livello tecnico non potrà mai essere competitivo se si vendono sempre i pezzi pregiati.
Oggi Monchi ha provato a stemperare un po’ i toni : “voglio essere chiaro una volta per tutte: la Roma non va a caccia di offerte in giro per il mondo, non voglio ridimensionare la rosa. Il nostro obiettivo resta lo stesso ovvero rafforzare la squadra.”
Ma i tifosi storcono il naso : difficile rimanere competitivi se a gennaio si vende Dzeko ovvero il migliore marcatore della squadra per fare giocare Shick ancora non inserito negli schemi del mister Di Francesco
Ancora più difficile sarebbe doversi privare di Nainggolan a centrocampo quando in quel settore De Rossi e soprattutto Strootman sono in grande difficoltà.
Ma la domanda finale rimane sempre la stessa: se non si è vinto nulla lo scorso anno con un trio d’attacco composto da Salah, Dzeko e Perotti come si potrà vincere ora con Perotti, El Sharawi e Shick?
I tifosi aspettano la risposta dal Presidente Pallotta.
Foto tratta da Roma Today

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre
